Il Mattino di Padova – Impulsi magnetici per guarire dalla coca

Il Mattino di Padova – Impulsi magnetici per guarire dalla coca

La dipendenza da cocaina può essere superata con la Stimolazione Magnetica Transcranica

Uno studio pilota condotto su 32 pazienti ha dimostrato che la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) può rappresentare una soluzione efficace per trattare la dipendenza da cocaina. La ricerca, definita una delle scoperte terapeutiche più importanti degli ultimi 50 anni, è stata realizzata da un team di ricercatori italo-americano presso il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova e l’IRCCS San Camillo di Venezia, in collaborazione con il National Institute on Drug Abuse (NIDA).

I risultati dello studio pilota

Lo studio ha coinvolto 32 pazienti, suddivisi in due gruppi:

  • Gruppo TMS: trattati con stimolazione magnetica.
  • Gruppo farmaci: trattati con farmaci per alleviare i sintomi da astinenza.

I risultati evidenziano che:

  • Il 69% dei pazienti trattati con TMS non ha avuto ricadute nell’uso di cocaina.
  • Solo il 19% dei pazienti trattati con farmaci ha ottenuto risultati simili.

Come funziona la Stimolazione Magnetica Transcranica?

La TMS interviene direttamente sulla corteccia prefrontale, un’area del cervello spesso ipoattiva nei pazienti cocainomani. Attraverso impulsi magnetici, la TMS:

  • Ripristina la funzionalità della corteccia prefrontale.
  • Modifica la plasticità neuronale, recuperando l’attività cerebrale originaria.
  • Riduce significativamente il craving per la cocaina.

La rTMS è un trattamento sicuro e non invasivo, utilizzato da anni in psichiatria per condizioni come la depressione.

Collaborazione internazionale e riconoscimenti

La ricerca è stata condotta dal professor Luigi Gallimberti dell’Università di Padova e dal professor Antonello Bonci, direttore scientifico del National Institute on Drug Abuse (NIDA). I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica European Neuropsychopharmacology, sono stati presentati al Ministero della Sanità durante un incontro a Roma.

Questa scoperta segna un importante passo avanti nel trattamento della dipendenza, dimostrando che un approccio medico senza farmaci può offrire una soluzione duratura.

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