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Negli ultimi anni, sono stati sviluppati approcci innovativi per facilitare una disintossicazione più rapida e meno dolorosa dalla dipendenza da oppiacei. Tra questi, la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) proposta dal team del Prof. Luigi Gallimberti si distingue come una tecnica più che promettente. In questo articolo si indagano le tempistiche di ripresa da una disintossicazione disintossicazione da oppiacei, i fattori che influenzano la maggiore o minore rapidità del processo, i motivi per cui è difficile uscire dalla dipendenza da oppiacei e le sfide affrontate dagli individui durante il percorso di recupero.
Rapidità della ripresa dalla dipendenza da oppiacei
I tempi di ripresa da overdose da oppiacei (o oppioidi) possono variare significativamente in base al trattamento utilizzato. Le tecniche tradizionali, come la somministrazione di naloxone, agiscono rapidamente nel contrastare la depressione respiratoria e gli effetti dell’overdose, ma non risolvono la dipendenza né attenuano i sintomi di astinenza prolungata, che possono durare giorni o settimane. Tra approcci innovativi nella fase di recupero la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS), si sta rivelando promettente quale approccio innovativo che mira alla risoluzione della dipendenza agendo sull’attività cerebrale nelle aree coinvolte. Sebbene non sia un trattamento di emergenza, l’impiego della TMS in programmi di recupero ha mostrato benefici nel ridurre il craving e nel migliorare l’attività cerebrale nelle aree coinvolte nella dipendenza. La TMS, rispetto ai farmaci sostitutivi come metadone o buprenorfina, si pone come trattamento privo di effetti collaterali, che può essere integrato in un percorso di recupero favorendo un recupero funzionale più rapido e stabile. Perché è difficile uscire dalla dipendenza da oppiacei
Uscire dalla dipendenza da oppiacei è difficile perché la sostanza attiva si lega a recettori specifici presenti all’interno del cervello e nel midollo spinale (recettori oppioidi) stimolando in modo rapido e intenso sensazioni di benessere, euforia. Questo effetto è mediato anche dal rilascio di dopamina nel circuito della ricompensa. Con l’uso prolungato il cervello si abitua all’assunzione della sostanza e ai suoi effetti, riducendo la produzione endogenadi dopamina e di altre sostanze neurochimiche. Di conseguenza, senza oppiacei, la persona che ne fa uso si sente depressa, vuota, ansiosa.

Danni causati da un uso prolungato
Studi hanno dimostrato che un uso prolungato di farmaci oppiacei può causare alterazioni strutturali e funzionali di alcune aree del cervello come la corteccia prefrontale, l’ippocampo e l’amigdala. Inoltre, vengono alterati i cosiddetti “circuiti della ricompensa” per cui il cervello diventa meno risponsivo rispetto a stimoli naturali. L’uso cronico è responsabile anche della produzione di sostanze tossiche che danneggiano i neuroni (neuroinfiammazione).
Fattori che influenzano la durata e la difficoltà della ripresa
La durata e la difficoltà del recupero dalla dipendenza da oppiacei sono influenzate da diversi fattori:
- Durata e intensità dell’uso: Un uso prolungato e ad alte dosi di oppiacei può portare a una dipendenza più radicata, rendendo il processo di disintossicazione più complesso.
- Condizioni di salute mentale: La presenza di disturbi mentali concomitanti, come depressione o ansia, può complicare il percorso di recupero e richiedere interventi terapeutici aggiuntivi.
- Supporto sociale: Un forte sistema di supporto da parte di familiari, amici e comunità può facilitare il processo di recupero, mentre l’isolamento sociale può rappresentare un ostacolo significativo.
- Accesso a trattamenti adeguati: La disponibilità e l’accessibilità a trattamenti medici avanzati e supporto psicologico possono influenzare positivamente la durata e l’efficacia del recupero.
Sfide affrontate durante il percorso di recupero
Il percorso di recupero dalla dipendenza da oppiacei è costellato da diverse sfide:
- Sintomi di astinenza: Durante la disintossicazione, i pazienti possono sperimentare sintomi fisici e psicologici intensi, come nausea, dolori muscolari, insonnia e irritabilità.
- Craving: Il desiderio persistente di assumere la sostanza può portare a ricadute se non gestito adeguatamente.
- Gestione della vita quotidiana: Ripristinare routine sane, ricostruire relazioni e reintegrarsi nella società possono rappresentare sfide significative per chi è in un percorso di recupero.
D’altra parte, gli individui che non intraprendono un percorso di recupero affrontano rischi elevati, tra cui:
- Problemi di salute: L’uso continuato di oppiacei può portare a gravi complicazioni mediche, inclusi overdose fatali.
- Difficoltà socio-economiche: La dipendenza può compromettere la capacità lavorativa, portando a instabilità finanziaria e problemi legali.
- Isolamento sociale: Le relazioni personali possono deteriorarsi, portando a un crescente isolamento e peggioramento della qualità della vita.
Vantaggi della Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) nel trattamento delle dipendenze
La Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) è una tecnica non invasiva che utilizza campi magnetici per regolare l’attività neuronale in specifiche aree del cervello. Originariamente sviluppata per il trattamento della depressione farmaco-resistente, la TMS ha mostrato promettenti risultati nel trattamento delle dipendenze, inclusa quella da oppiacei. Il team del Prof. Luigi Gallimberti ha pionieristicamente applicato la TMS nel trattamento delle dipendenze, ottenendo risultati significativi.
Alcuni vantaggi dell’approccio TMS del Prof. Gallimberti
A differenza delle terapie tradizionali, la TMS permette una riduzione dei sintomi di astinenza limitando l’uso di farmaci sostitutivi. Inoltre, diversi studi indicano che la TMS può favorire cambiamenti neuroplastici a lungo termine, aiutando il cervello a ristabilire un equilibrio neurochimico sano.
Il protocollo sviluppato dal team del Prof. Gallimberti si basa su una valutazione clinica approfondita e su trattamenti adattabili alle esigenze individuali del paziente.
La disintossicazione rapida da oppiacei è una sfida complessa, ma grazie ai progressi della medicina e alle innovazioni neuroscientifiche come la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS), oggi esistono opzioni di trattamento più efficaci e meno invasive.
Per chi sta affrontando una dipendenza da oppiacei, affidarsi a un team di esperti specializzati in tecnologie avanzate può segnare il passaggio da una lotta continua e infruttuosa e un recupero efficace. Se desideri maggiori informazioni su questo metodo innovativo, contatta il team del Prof. Luigi Gallimberti per una consulenza specialistica.