Percorsi di recupero per dipendenze da farmaci

Un gruppo di persone sedute in cerchio si tiene per mano durante una sessione di supporto. L’immagine rappresenta un momento di condivisione emotiva e solidarietà all’interno di un percorso di recupero dalla dipendenza.

La dipendenza da farmaci è una problematica che sta diffondendosi sempre di più nella società moderna e che coinvolge non solo i pazienti ma anche i loro familiari. Comprenderne le cause, le sostanze coinvolte e le possibili terapie è fondamentale per affrontare efficacemente questa sfida.

Perché si diventa dipendenti dai farmaci?

La dipendenza da farmaci può svilupparsi quando un individuo assume medicinali oltre le dosi o i tempi prescritti dal medico, spesso per ottenere effetti diversi da quelli terapeutici. Le cause principali includono:

  • Fattori neurobiologici: anomalie nella disponibilità di neurotrasmettitori come dopamina, serotonina e noradrenalina possono predisporre alla dipendenza,
  • Fattori individuali: esperienze di vita traumatiche, bassa autostima e ricerca di sensazioni forti possono aumentare il rischio,
  • Fattori socio-ambientali: contesti familiari disfunzionali, pressioni sociali e facile accesso ai farmaci contribuiscono allo sviluppo della dipendenza.

Accesso facilitato ai farmaci: quando la dipendenza trova terreno fertile

La dipendenza da farmaci può svilupparsi più facilmente in contesti dove l’accesso ai medicinali è costante e poco controllato. Ambiti come le strutture sanitarie, le farmacie, o anche le case in cui si accumulano prescrizioni non utilizzate rappresentano ambienti ad alto rischio. Pazienti con patologie croniche, operatori sanitari e persone sottoposte a terapie post-operatorie possono sviluppare una tolleranza e una dipendenza, specialmente da ansiolitici, oppioidi e sedativi. Anche l’autoprescrizione o il ricorso a farmaci “presi in prestito” da familiari sono comportamenti sconsigliati, che contribuiscono a normalizzare un uso non terapeutico, aprendo la porta all’abuso.

Cosa contengono i farmaci in grado di causare dipendenza?

Alcuni farmaci contengono principi attivi che agiscono sul sistema nervoso centrale, inducendo sensazioni di euforia, rilassamento o riduzione del dolore. Questi effetti possono portare a:

  • Tolleranza: necessità di aumentare la dose per ottenere lo stesso effetto,
  • Dipendenza: l’organismo si abitua al farmaco, e la sua assenza provoca sintomi di astinenza, sviluppando un desiderio compulsivo di riassumerlo. 

Le sostanze che creano dipendenza: non tutti i farmaci sono uguali

Alla base della dipendenza da farmaci non c’è il farmaco in sé, ma il principio attivo. Quest’ultimo è in grado di interagire con specifici recettori del sistema nervoso centrale. Alcuni di questi principi attivi hanno la capacità di modulare il rilascio di neurotrasmettitori come dopamina, serotonina o GABA, influenzando direttamente i circuiti del piacere, della gratificazione o della regolazione dell’ansia. Ad esempio, gli oppioidi (come morfina, ossicodone, fentanil) si legano ai recettori μ-oppiacei, producendo euforia e riduzione del dolore, ma anche un’alta tolleranza e craving. Le benzodiazepine (come alprazolam e lorazepam) potenziano l’effetto del GABA, un neurotrasmettitore inibitorio, inducendo rilassamento e sedazione — effetti. L’uso cronico inibisce la naturale regolazione GABAergica del cervello. 

Non tutti i farmaci sono uguali sotto questo aspetto. Quelli con azione rapida e potente sono più pericolosi, perché il cervello tende a “memorizzare” rapidamente l’associazione tra assunzione e piacere. Inoltre, la durata dell’effetto, la via di somministrazione (orale, endovenosa, sublinguale), e persino la composizione farmacocinetica (rilascio immediato vs prolungato) possono influenzare in modo significativo il rischio di sviluppare una dipendenza.

Mani intrecciate in un gesto di conforto e sostegno emotivo tra due persone. L’immagine simboleggia empatia, vicinanza e supporto umano, elementi fondamentali nei percorsi di cura e recupero dalla dipendenza.
Mani intrecciate in un gesto di conforto e sostegno emotivo tra due persone. L’immagine simboleggia empatia, vicinanza e supporto umano, elementi fondamentali nei percorsi di cura e recupero dalla dipendenza.

Quali sono le percentuali registrate in Italia?

Le statistiche sulla dipendenza da farmaci in Italia evidenziano una crescente preoccupazione. Secondo il Ministero della Salute, l’abuso di farmaci prescrivibili e di sostanze illegali è trasversale a tutti i gruppi socio-economici. Tuttavia, è importante notare che le percentuali specifiche possono variare e sono influenzate da diversi fattori, tra cui l’accessibilità ai farmaci e le pratiche di prescrizione.

Quale categoria di farmaci è la più capace di causare dipendenza?

Le categorie di farmaci più frequentemente associate alla dipendenza includono:

  • Oppiacei: utilizzati per il trattamento del dolore severo, come morfina, ossicodone e idrocodone.
  • Benzodiazepine: prescritte per ansia e insonnia, come diazepam e lorazepam.
  • Stimolanti: impiegati nel trattamento del disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), come metilfenidato 

Tra queste, gli oppiacei sono particolarmente noti per il loro elevato potenziale di dipendenza. Cosa si intende per oppiacei e quali sono i loro effetti?

Gli oppiacei sono sostanze derivate dall’oppio o sintetizzate per imitare i suoi effetti. Agiscono legandosi ai recettori oppioidi nel cervello, producendo:

  • Analgesia: riduzione del dolore,
  • Sedazione: sensazione di rilassamento e sonnolenza,
  • Euforia: sensazione di benessere intenso.

Tuttavia, l’uso prolungato può portare a tolleranza, dipendenza e gravi sintomi di astinenza. Inoltre, un sovradosaggio può causare depressione respiratoria e morte.

Percorsi di recupero dalla dipendenza da farmaci

Superare la dipendenza da farmaci richiede un approccio multidisciplinare, combinando trattamenti farmacologici, psicoterapeutici e nuove tecnologie come la Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS). I principali percorsi di recupero includono:

  • Detossificazione assistita: un processo medico per eliminare gradualmente la sostanza dal corpo con il supporto di farmaci specifici per ridurre i sintomi di astinenza.
  • Terapia psicologica: la il supporto psicologico al paziente per modificare le abitudini e prevenire le ricadute.
  • Supporto familiare e sociale: coinvolgere la famiglia nel percorso di guarigione è cruciale per offrire un ambiente di sostegno e ridurre il rischio di ricadute.
  • TMS (Stimolazione Magnetica Transcranica): un trattamento innovativo che agisce sulle aree cerebrali coinvolte nella dipendenza, riducendo il craving e favorendo il recupero delle funzioni cognitive.

Cosa fa la TMS per contrastare l’effetto della dipendenza da oppiacei?

La Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS) è una tecnica non invasiva che utilizza campi magnetici per normalizzare l’attività neuronale in specifiche aree del cervello. Nel trattamento delle dipendenze, la TMS:

  • Modula i circuiti cerebrali: stimola la corteccia prefrontale, coinvolta nel controllo del comportamento e nella regolazione delle emozioni.
  • Riduce il craving: diminuisce il desiderio compulsivo di assumere la sostanza.
  • Ripristina il funzionamento cerebrale: agisce sui circuiti neuronali alterati dalla dipendenza, favorendo il recupero delle normali funzioni cognitive.

La dipendenza da farmaci è una condizione complessa che richiede un approccio personalizzato e multidisciplinare. Le strategie di trattamento devono includere un mix di supporto medico, psicologico e innovazioni come la TMS. Grazie ai percorsi di recupero disponibili, è possibile riconquistare il controllo della propria vita e superare la dipendenza in modo efficace e duraturo.

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