Prima di rivolgermi allo stadio e iniziare il trattamento, la mia vita stava prendendo una brutta piega. Infatti, per quanto pensassi di avere la situazione sotto controllo, il gioco mi stava peggiorando, soprattutto sotto il profilo emotivo – mentale.
Sollecitato dalla mia famiglia, avevo fatto un tentativo presso uno psicologo. Ma dopo una seduta la cosa mi sembrava esagerata e mi sentivo forte da poter farcela da solo.
Ciò ha funzionato per qualche mese, fino a quando non ci sono ricascato.
È stato solo allora che ci siamo rivolti a un’amica dottoressa, la quale ci ha consigliato la terapia TMS. Personalmente avevo molti dubbi a riguardo. Innanzitutto molte persone estranee sarebbero venute a conoscenza del mio problema e ciò, come molti nella mia condizione sanno, crea un sentimento di imbarazzo misto a vergogna.
In secondo luogo, ero preoccupato dalle possibili alterazioni che avrebbe potuto subire il mio cervello. Si, perché in fin dei conti mi avevano spiegato che una precisa cura del cervello sarebbe stata “cambiata” da onde magnetiche, con lo scopo di distruggere la proteina responsabile della dipendenza. E se queste onde avessero intaccato altre cose?
Come facevamo a essere sicuri che l’unico effetto della TMS fosse rompere quella proteina?
In poche parole avevo paura di essere cambiato come persona.
Già dopo una settimana di trattamento TMS mi sentivo più tranquillo e ho notato un miglioramento del mio umore. E alla distanza di un mese, sento che il desiderio di gioco è sparito. Sono stato affiancato da persone molto preparate che mi stavano guidando in questo mio percorso. Mi hanno fatto capire che il mio problema era una malattia che doveva essere necessariamente curata. Ora il mio impegno è quello di tornare alla vita normale, cercando nuovi interessi al posto dei vecchi vizi.
In definitiva è un trattamento che consiglio a chi sia affetto da una dipendenza, che sia gioco o droga, anche se proverei ad estenderla ad ambiti considerati “meno pericolosi” come il fumo per esempio.